15 anni di Euro, ma c’è da festeggiare? Euro e crisi: i cambiamenti

Oggi 15 anni di Euro, ma gli italiani preferiscono non festeggiare: cosa è cambiato per le nostre tasche dal 2002 ad oggi

Correva l’anno 2002, quando l’euro è entrato a far parte dell’economia italiana: era il 1 gennaio del 2002 quando, dopo una serie di considerazioni e di discussioni, anche l’Italia, così come molti altri paesi europei, predisponeva l’uso della moneta unica, che avrebbe rappresentato, secondo molti, un cambiamento importante ed in positivo per gli italiani. Ma alla fine dei conti, è stato davvero così? Possiamo credere che l’Italia abbia goduto di un cambiamento così importante come l’avvento dell’euro?

15 anni di euroOggi si “festeggiano” 15 anni di euro, ma a conti fatti sembra che vi sia ben poco da festeggiare. Infatti, sebbene in questi ultimi mesi si stia parlando (seppur in maniera sommessa) di ripresa economica, non si può certo dire che sia una ripresa importante o comunque degna di essere considerata significativa. Abbiamo ancora un’inflazione bassissima, e nello stesso tempo la disoccupazione in Italia è tra le più significative d’Europa: segno che l’avvento dell’euro, in questi anni, non abbia portato granché di buono. Anzi, esattamente il contrario: stagnazione economica, recessione, crisi, burocrazia a livelli mai visti, mercato fermo, sono tutte problematiche che, oggi come nel 2002, influiscono sull’andamento economico dell’Italia ma che oggi, con la presenza di una moneta suscettibile di fluttuazioni vengono a dir poco alimentate.

Oggi, quindi, al quindicesimo compleanno di una moneta (come quella unica) che avrebbe dovuto cambiare molte cose, non rimane molto da festeggiare.

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