Facebook vuole il riconoscimento facciale, ma l’Europa non ci sta

Non bastassero i problemi di Facebook e del suo creatore Mark Zuckerberg, adesso si sono sollevate molte preoccupazioni sia negli Stati Uniti che in Europa sull’implementazione del riconoscimento facciale. Soprattutto nel vecchio continente, questa procedura hi-tech potrebbe non essere conforme ai nuovi standard UE sulla protezione della privacy, i quali entreranno in vigore il 25 maggio.

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Già nel 2011 questo tipo di tecnologia basata sul riconoscimento facciale atta ad identificare i volti delle persone iscritte su Facebook venne bloccata in Europa in quanto il social network non aveva ottenuto il consenso degli utenti sulla diffusione delle loro immagini online. Per adesso, viene soltanto utilizzata negli Stati Uniti.

Nell’ambito della revisione della privacy in corso in Europa, il gigante dei social network ha affermato che chiederà agli europei di utilizzare la tecnologia ed ha iniziato a eseguire test insieme ad una piccola percentuale di utenti.

Molti attivisti e avvocati ritengono che questo modus operandi, nell’ambito dei rigorosi standard sulla privacy in Europa, potrebbe portare all’analisi delle immagini su Facebook di persone che non hanno optato per questa tecnologia, quindi senza il loro esplicito consenso. Il mancato rispetto di queste regole può comportare multe fino a 20 milioni di euro o il 4% delle entrate globali di un’azienda che adotta tale metodo.

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