Tredicesime assorbite quasi interamente tra tasse, mutui, bolli e canoni

Tredicesime, un anno nero: quasi tutte se ne andranno tra tasse, mutui, bolli e canoni vari. La denuncia delle associazioni dei consumatori.

tredicesime

Dopo il salasso di novembre che impone il versamento di circa 55 miliardi di euro di tributi tra Iva, acconti e addizionali Irpef, Irap, Ires e ritenute di imposta, tra due settimane verranno anche pagate le tredicesime che ammontano quest’anno a circa 35 miliardi di euro. Ma l’85.2% di queste mensilità verrà eroso dalle tasse, dai mutui, dai bolli e dai canoni.

A renderlo noto sono le associazioni Adusbef e Federconsumatori, le quali segnalano come, nella rincorsa dei pagamenti da portare a termine entro il 31 dicembre, dei circa 35 miliardi che verranno erogati sotto forma di tredicesime, solo 5.1 miliardi di euro rimarranno effettivamente nelle tasche di lavoratori e pensionati: in pratica chi ha diritto a ricevere la tredicesima mensilità non ne userà per sé più del 14.6%.

Nello specifico, sulla base dei calcoli effettuati dalle associazioni, su un monte tredicesime pari a 34.9 miliardi, l’esborso in Rc Auto assorbirà 5.1 miliardi, quello in prestiti e/o ratei 4.3 miliardi, le rate del mutuo fino a 3.8 miliardi, il bollo auto 4.2 miliardi, le bollette 7.7 miliardi, l’Imu sulla seconda casa 2.3 miliardi, mentre la seconda rata della Tasi verrà a costare un ammontare di circa 2.4 miliardi.

Per questa ragione Adusbef e Federconsumatori hanno invitato il governo a varare un ravvedimento operoso sia sul fronte della riduzione del debito pubblico, sia nei tagli da apportare sul fronte degli sprechi pubblici (le cui risorse ricavate potrebbero essere indirizzate nella ricerca, nello sviluppo, nell’innovazione e nelle politiche sul lavoro).

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