Anticipo pensionistico: al massimo fino al 95% della pensione mensile

Anticipo pensionistico, quali potrebbero essere le condizioni per il lavoratore

L’anticipo pensionistico potrà essere richiesto, al massimo, per un importo pari al 95% della pensione mensile, a patto, però, che l’anticipo sia di un anno. Nel caso di un anticipo richiesto per due anni si scenderà al 90%, che diventerà una quota dell’80% se la richiesta riguarda, invece, tre anni.

anticipo-pensionisticoÈ quanto si evince dalle prime indicazioni del Decreto, che dovrebbe essere varato entro il prossimo gennaio. In sostanza, c’è un limite alla richiesta del prestito pensionistico, che va erogato a seconda del numero di anni richiesti: il lavoratore, pur mantenendo quei requisiti – che sono almeno 63 anni di età e 20 anni di contributi minimi – potranno chiedere un anticipo di entità minore, eliminando anche la tredicesima. Una scelta che va demandata specialmente alla necessità di non far pagare troppo una rata che, in pensione, avrebbe un costo abbastanza elevato. Il prestito ponte, pertanto, avrà un effetto importante per tutti i lavoratori che vorranno accedervi ma dovrà anche tenere in considerazione le esigenze e le necessità di tutti, evitando un importo che, alla lunga, potrebbe invece diventare troppo gravoso.

E per chi volesse un prestito a corso zero? Le condizioni potrebbero essere le seguenti: 30 anni di contribuzione per chi oggi è disoccupato o disabile, oppure una soglia di 36 anni per altri lavoratori. Ma al momento le condizioni sono tutte da chiarire.

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