Furbetti del cartellino: a Roma la prima vittima della Legge Madia

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Primi effetti della Legge Madia sulla riforma della Pubblica Amministrazione: licenziato in tronco un furbetto del cartellino.

Avere un lavoro fisso al giorno d’oggi equivale ad avere una vera e propria fortuna tra le mani, e avere un posto fisso nella Pubblica Amministrazione è diventato a tutti gli effetti un privilegio. Proprio per questo il governo Renzi aveva avviato un percorso di riforme volto a rendere più severe le norme in fatto di sanzioni e licenziamenti ai dipendenti della PA per così dire “furbetti”.

La Legge Madia che ha riformato la Pubblica Amministrazione, infatti, ha introdotto norme stringenti in materia di licenziamenti nei confronti dei furbetti del cartellino. E la prima vittima è già arrivata.

Si tratta di un 54enne romano che prestava servizio presso la cassa ticket del Policlinico Umberto I, incastrato da un parcheggio in doppia fila. Quel parcheggio fatto tanto frettolosamente ha insospettito il capo del Dipartimento, e infatti dopo tutta una serie di indagini si è scoperto che l’impiegato era solito parcheggiare in doppia fila perché entrava nella struttura giusto il tempo di timbrare il cartellino per poi darsela a gambe levate.

In virtù del fatto, il 9 novembre scorso era stato fatto partire un procedimento disciplinare con la notifica del licenziamento senza preavviso nei confronti del lavoratore. Il dipendente furbetto però non ci sta e annuncia di voler dare battaglia impugnando il provvedimento. Grazie alla Legge Madia sono quindi state sveltite le procedure: per il furbetto del cartellino prima è partita la sospensione, poi il procedimento disciplinare e infine è arrivato il licenziamento.

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