57 mln di metri cubi di rifiuti
Quando pensiamo a storie di mafia, spazzatura, rifiuti tossici e seppelliti, la mente corre al Sud Italia. Luoghi dove, nell’immaginario (e non solo, purtroppo) da sempre la malavita smaltisce rifiuti tossici nelle campagne e nelle zone residenziali, causando incrementi inspiegabili di malattie. Ma la verra terra dei fuochi d’Italia è molto più a Nord di Caserta, Napoli o altre zone del Sud Italia. Si tratta di Brescia.
Una situazione drammatica
I dati parlano chiaro e sono snocciolati da Marino Ruzzenenenti, ambientalista bresciano. “La provincia di Brescia smaltisce 57 milioni di metri cubi di rifiuti tossici, quella di Caserta, nella Gomorra di Saviano, 10 milioni” commenta. Amianto, PCB (Caffaro), metalli ferrosi, Brescia è super inquinata. Ed infatti ha un record poco invidiabile di tumori infantili.
Le associazioni ambientaliste denunciano. Ma in troppi non si rendono conto della situazione drammatica. “C’è un’indagine in corso alla procura di Brescia sui rifiuti tossici provenienti dall’estero. Come si dice? Rifiuto chiama rifiuto. Ormai qui è stata fatta una scelta produttiva, come le armi. Ad esempio, lo smaltimento dell’amianto a Montichiari in teoria è legale, ma quando un camion si è rovesciato è stato scoperto che non era trattato come avrebbe dovuto essere prima di finire in discarica. I controlli sono praticamente impossibili. Con l’autocertificazione si possono trasformare rifiuti pericolosi in non pericolosi” commenta Ruzzenenti a Il Giorno che lo intervista.