Zoomafie e maltrattamenti, Brescia maglia nera 

Il rapporto LAV 2018 

Un bruttissimo e davvero poco invidiabile record per la città di Brescia, risultata al primo posto per quanto riguarda la presenza di zoomafie ed il maltrattamento di animali. Sempre più violenza sugli animali, da maltrattamenti veri e propri fino ai bocconi avvelenati nei parchi, ma anche casi di zoomafia e zoocriminalità, come le corse clandestine dei cavalli, il traffico di cuccioli e via dicendo.

Queste brutte news derivano dal Rapporto Zoomafia del 2018, ‘crimine ed animali’, predisposto da Ciro Troiano, criminologo e responsabile dell’Osservatorio Zoomafia della Lav (Lega Antivivisezione). 

Bracconaggio e lotte clandestine 

Secondo il rapporto, solamente nel 2017 c’è stata una media di 26 fascicoli al giorno aperti per il maltrattamento su animali. 

Brescia e provincia sono, sempre secondo la LAV, delle vere e proprie ‘hotspot del bracconaggio’. “Come da tradizione poco meno della metà dei “fascicoli“, 233, il 48% del totale, riguarda i reati venatori, che hanno coinvolto 231 persone, il 77% degli indagati” si legge all’interno del report LAV.  Insomma, record davvero poco invidiabili per Brescia dal punto di vista del rapporto con gli animali.

Dall’uccisione senza necessità di animali, al bracconaggio, fino alle pagine Facebook dove si esaltano i combattimenti clandestini, c’è una vera black list italiana alla cima della quale si trova Brescia, con 486 episodi nel 2018 e 300 indagarti. 

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