Chiusi dalla Guardia di Finanza 222 siti assicurativi-truffa

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Internet è piena di siti che richiamano l’attenzione dell’utente verso il “grande affare”. Ma quando si tratta di polizze auto, gli italiani si mettono la benda sugli occhi e procedono a tentoni. D’altronde, le assicurazioni sugli autoveicoli costano, soprattutto quando la cilindrata è di una certa consistenza.

Ecco allora che a cadere nella rete dei truffatori sono ancora in tanti, nonostante le raccomandazioni dell’Ivass (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni). La Guardia di Finanza di Milano ha oscurato la scorsa settimana 222 siti che offrivano polizze economiche senza averne requisiti e certificazioni.

Dall’inchiesta è emersa la solita pratica truffaldina: stipulare polizze a favore dei clienti, intascare i soldi dei contratti e lasciarli di fatto completamente scoperti. Le persone coinvolte fino ad ora sono 74.

Secondo quanto affermato dalla Procura, gli utenti venivano convinti a sottoscrivere polizze molto vantaggiose non solo per autovetture, ma anche per la casa o i propri familiari, per poi ritrovarsi con meno denaro e senza copertura assicurativa.

I clienti truffati sono davvero tanti. Ciò accade perché gli stessi non effettuano le verifiche dovute e sia perché le truffe sono architettate con dovizia di particolari. Il vero cavallo di battaglia delle piattaforme-truffa è l’utilizzo del logo delle più famose compagnie assicurative che operano sul territorio italiano, insieme al numero Rui, naturalmente contraffatto.

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