Documento unico di circolazione, nessun risparmio: ecco perché

Il documento unico di circolazione che sostituirà il certificato di proprietà e il libretto di circolazione dell’auto non porterà ad alcun risparmio.

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La novità era stata accolta positivamente dalle associazioni dei consumatori, ma la Ragioneria generale avverte: con il documento unico dell’auto per l’utente non cambierà alcunché a livello economico. Ma andiamo con ordine.

La riforma Madia, approvata giovedì scorso in prima lettura, prevedeva un risparmio di circa 39 euro sulle pratiche auto per via della sostanziale unificazione del certificato di proprietà con il libretto di circolazione: questi due documenti, secondo il disegno che si era fatta la Madia, sarebbero finiti in un unico documento, chiamato appunto “documento unico di circolazione”.

Ma secondo i contabili non ci sarà alcun risparmio. Non si capisce se lo stop sia temporaneo e condizionato all’aggiornamento delle tariffe, o se sia invece da considerarsi definitivo. Sarà il Consiglio di Stato a decidere su questo. Il motivo per cui il dimezzamento dei documenti non porterà ad alcun risparmio, comunque, è tutto sommato semplice: perché a compensare ogni possibile risparmio sarà l’aggravio del costo della carta di circolazione.

Gli utenti avrebbero potuto risparmiare qualcosa grazie all’introduzione di una tariffa unica che avrebbe sostituito gli attuali diritti di Motorizzazione e gli emolumenti previsti per il Pra (Pubblico registro automobilistico). Il nuovo decreto, però, modificando il testo originario ha previsto chiaramente che la tariffa in questione sarà fissata a un livello “non superiore” alla somma di tali due oneri; e se a tutto ciò si aggiunge che l’imposta di bollo dovrà “assicurare che non vi siano impatti sui saldi di bilancio”, ecco che viene spiegata la ragione del risparmio a somma zero.

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