Case popolari bresciane, la Lega contro il degrado

Difficoltà nella gestione degli inquilini 

Dopo che la gestione degli alloggi comunali popolari è stata prorogata ancora per Aver fino al 2024, saltano fuori problemi politici e non solo per quanto concerne la gestione degli alloggi e la difficoltà sociale di chi ci vive. 

Se Albano Bianco Bertoldo, presidente Aler, esprime la sua soddisfazione per il rinnovo del contratto, “segno di apprezzamento per il servizio svolto e di rinnovata fiducia nella professionalità e competenza della struttura bresciana dell’Azienda”, adesso la questione diventa molto politica. Parliamo dei problemi e dei disagi sociali che albergano in queste strutture, dove spesso si raccoglie una popolazione al margine, composta sempre di più da famiglie di immigrati. 

L’affondo della Lega 

L’assessore regionale Fabio Elfi, assieme al capogruppo Tacconi, ai consiglieri comunali leghisti ed al direttore Aler, Corrado della Torre, si sono trovati per fare il punto sula situazione del degrado negli alloggi popolari di Brescia. “Poche settimane fa abbiamo chiesto un sopralluogo urgente all’Aler per pianificare gli interventi da mettere in atto. Ci fa piacere questa risposta tempestiva. È necessaria sia una manutenzione straordinaria che una verifica sui comportamenti di determinati nuclei famigliari. In questi palazzi ci sono alcuni immigrati che lanciano rifiuti dalle finestre, minacciano i vicini con mazze da cricket e lasciano la spazzatura per strada richiamando l’arrivo dei topi. Questo a Brescia non è più tollerabile” comunicano i rappresentati della Lega.

Stizzendo il piddino Del Bono che, senza rispondere nel merito, si limita a denotare che il comune non ha responsabilità nella gestione delle Case Aler perché sono di proprietà della regione. 

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