Il primo campanello d’allarme è suonato per il neo governo giallorosso. Il pomo della discordia è la proposta, che è stata avanzata dal ministro dell’Ambiente Costa e da quello dell’Istruzione Fioramonti, di nuove tasse su merendine, diesel e voli aerei.
Bocciata prima sui social da numerosi parlamentari Pentastellati e poi da Matteo Renzi e Matteo Salvini, ecco intervenire Luigi Di Maio, per disattendere quanto affermato dai due ministri grillini e porre un freno all’avallo del presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
“Il nostro obiettivo è abbassare le tasse e non introdurne di nuove”, ha avvisato Di Maio. “Un dibattito al giorno su nuovi balzelli è perfettamente inutile. Voglio ricordare, a chi di dovere, che questo governo esiste perché ha il nostro sostegno”. Quindi, salario minimo, taglio del cuneo fiscale e blocco dell’aumento dell’IVA sono le priorità. “Naturalmente, chi rispetta l’ambiente deve essere premiato”, ha aggiunto Di Maio, “mentre chi non lo fa verrà disincentivato. Ogni cosa, però, deve passare attraverso una lunga transazione per dare l’opportunità a chiunque di convertire i propri stili di vita”.
Salvini aveva replicato a tale proposta in modo ironico sul proprio profilo: “Spero che non stiate facendo colazione con una girella o altra merendina temibile e tassabile. Se un solo euro verrà applicato sotto forma di tassa, faremo in modo di tenerli in Parlamento giorno e notte”. Sulla stessa lunghezza d’onda (più o meno) Matteo Renzi: “Gli investimenti verdi sul modello tedesco è la strada da seguire, ma questo non significa che bisogna alzare le tasse ad agricoltori ed altri”.