Picchi enormi
Rispetto alle medie della stagione, Brescia durante l’emergenza coronavirus sconta il +110% di decessi. Bergamo addirittura il +294%. Un virus davvero devastante quello che ha colpito l’Italia e soprattutto Brescia e Bergamo.
Non tutti ufficialmente morti da coronavirus, ovvio. Molte persone sono decedute a causa di altre patologie, e poi c’è il sommerso: una grande quantità di deceduti sospetti covid-19 che però non hanno fatto il tampone e non rientrano nelle statistiche ufficiali. Emilio del Bono, sindaco di Brescia, aveva già detto che “Abbiamo migliaia di malati a casa o nelle residenze per anziani che non sono sottoposti a tampone: a Brescia ci sono 8.300 casi conclamati, se li moltiplichiamo per sette abbiamo il numero ragionevole di positivi in tutta la provincia. Quando ci dicono che i morti da Coronavirus sono 1.200, i numeri non tornano”.
ISTAT: ‘estendiamo indagine’
L’ISTAT ha sottolineato che ‘Situazioni particolarmente allarmanti si riscontrano anche nella provincia di Brescia, nel cui capoluogo i decessi nelle prime tre settimane di marzo sono più che raddoppiati: da 134 nel 2015-2019 a 381 nel 2020. Va ancora rilevato come incrementi superiori al 200% siano presenti anche in capoluoghi come Piacenza o Pesaro. Considerando il genere e la classe di età dei deceduti, si conferma il maggiore incremento dei decessi degli uomini e delle persone maggiori di 74 anni di età’.
Ora i dati ISTAT saranno estesi ad un maggiore numero di comuni, per ‘rendere disponibile alla comunità scientifica, ai decisori e ai cittadini dati di dettaglio utili per la comprensione delle dinamiche in atto’ e saranno fatti ‘ulteriori approfondimenti anche in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità per un più efficace monitoraggio dell’impatto dell’epidemia Covid-19 sulla mortalità complessiva’.