Borsa Usa: le conseguenze della Brexit oltre Oceano

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La Brexit provoca grosse perdite anche nella Borsa Usa: indici in negativo, massicce vendite nel comparto bancario e oro che torna a guadagnarci.

L’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea ha letteralmente destabilizzato i mercati, con valute e piazze finanziarie che hanno ceduto il passo al segno meno. Ma non sono solo le borse nostrane a risentirne, poiché anche quelle oltre i confini europei accusano il colpo della Brexit.

La Borsa Usa, per esempio, sta dando segnali di sofferenza molto chiari: New York ha aperto l’ultima seduta settimanale sull’onda del forte ribasso, con un Dow Jones a -2.2%, con un indice S&P500 a -2.3% e con il Nasdaq Composite che viaggia sul -2.7%. Wall Street, insomma, risente in maniera chiara della vittoria del Leave al referendum di giovedì 23 giugno.

Gli esperti dell’Università del Michigan e di Reuters hanno rivisto al ribasso la stima dell’indice di fiducia dei consumatori nel mese di giugno che, se prima era a 94.3 punti ora dovrebbe scendere a quota 93.5 punti. Le aspettative degli analisti, invece, erano fissate su un indice di 94.2 punti.

E se le borse soffrono e la fiducia dei consumatori non è più ai livelli del mese scorso, ecco che anche le banche non possono non accusare il colpo. Non è un caso, infatti, se nelle scorse ore si siano registrate massicce vendite nel comparto bancario: Citigroup lascia sul terreno il 7%, Bank of America perde il 5.5%, Jp Morgan brucia il 4.5% circa e Goldman Sachs dice addio al 4.5%.

Ma tutto ciò, si sa, non può che far trarre giovamento all’oro (da sempre considerato bene di rifugio): la materia prima corre con ottimi ritmi di crescita e sostiene inevitabilmente anche i minerari: Barrick e Newmont Mining che segnano+4.7% circa.

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