L’accordo sulla Brexit, concordato dalla Commissione europea e dal governo britannico venerdì 8 dicembre, prevede che il Regno Unito onorerà i propri obblighi finanziari con il bilancio dell’UE fino al 2020 e lasci aperta la possibilità di continuare a contribuire al bilancio dell’UE e con la Banca europea per gli investimenti.
Alla fine, la soluzione finanziaria è stata la questione meno controversa tra Regno Unito e UE per trovare un accordo. Dopo il discorso del Primo Ministro a Firenze, dove si era impegnata a onorare le sue pendenze finanziare, il percorso era relativamente chiaro. La relazione congiunta non menziona una cifra specifica che il Regno Unito dovrebbe eventualmente pagare all’UE per onorare i suoi obblighi.
Tuttavia, vi è accordo sulle componenti, i principi per calcolare il valore del regolamento finanziario e le modalità di pagamento, nonché sui pagamenti continuativi del Regno Unito nel quadro finanziario pluriennale (QFP) fino al 2020.
I pagamenti saranno effettuati in euro e il Regno Unito contribuirà ai bilanci annuali dell’UE nel 2019 e nel 2020 “come se fosse rimasto nell’Unione”. Il Regno Unito finanzierà inoltre la propria quota di eventuali impegni di bilancio in sospeso al 31 dicembre 2020. Il Regno Unito continuerà a pagare pensioni e altri benefici successivi al rapporto di lavoro per il personale dell’UE e alcune agenzie del personale.
Non vi è stato alcun accordo sul proseguimento dell’applicazione del trattato Euratom nel Regno Unito, che stabilisce norme di sicurezza uniformi e garantisce la supervisione. Il Regno Unito sarà responsabile delle salvaguardie nucleari internazionali nel paese e dovrebbe applicare un regime simile alle disposizioni Euratom.