Fmi lancia l’allarme: con Brexit Londra andrà in recessione

cameron su brexit

Il Fondo Monetario Internazionale lancia l’allarme: la Brexit potrebbe trascinare nella recessione la Gran Bretagna, e lo farà già a partire dal prossimo 2017. Se dovesse passare il sì al referendum di dopodomani, nel lungo termine ci sarà una situazione economica difficile in quel di Londra: uno scenario affatto promettente che si riverserà piano piano anche sulle altre economie europee, inclusa quella italiana. Un allarme che in un certo senso è anche un ultimatum, quello lanciato dal Fmi nel corso delle ultime ore.

Nello specifico, il Fmi associa all’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea una “considerevole incertezza” capace di liberare “potenziali implicazioni anche per il commercio, per gli investimenti, la produttività, il mercato del lavoro e le finanze pubbliche”. I dati numerici affermano che un Regno Unito dentro l’Ue dovrebbe poter crescere del 2.2%, continuando una buona traiettoria intrapresa già diversi anni fa. Nel caso di addio invece, il Fondo afferma che potrebbero essere due i possibili scenari: una crescita del +1.4% da una parte o una contrazione dello 0.8% dall’altra (contrazione che potrebbe arrivare a toccare persino il -5.6% nel 2019!).

A rincarare la dose in fatto di possibili cattivi scenari è Emmanuel Macron, ministro dell’Economia francese, il quale ha riferito che “o si è dentro o si è fuori” e che se Londra deciderà di uscire dall’Ue “non ci sarà più passaporto francese per le imprese britanniche”. Insomma, secondo il numero 1 dell’Economia francese, gli inglesi, nel caso in cui dovessero scegliere la Brexit, dovranno assumersene tutte le responsabilità del caso e non pensare di poter tenere un piede in due scarpe.

Secondo il ministro Pier Carlo Padoan, invece, relativamente all’Italia non dovrebbero esserci problemi specifici dato che “le banche centrali hanno il compito di occuparsi della stabilità finanziaria dei mercati, quindi ci aspettiamo un piano specifico per questo”.

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