Le previsioni dell’istituto tedesco Ifo sulla crescita economica non lasciano dubbi: il 2019 sarà un anno di generale ribassamento, in parte dovuto dall’attuale situazione globale. In poche parole, economia in ripresa ma a ritmo più lento.
Ad aggiungersi alla debole attività industriale ed al calo delle esportazioni è la disputa commerciale tra USA e UE, accadimenti che offuscano le prospettive per l’economia tedesca. Trump, oltre ai dazi su acciaio e allumino, ne minaccia di nuovi anche sulle importazioni delle automobili prodotte in Europa.
Secondo la Bundesbank, un piccolo segnale di crescita dovrebbe manifestarsi al tramonto del secondo trimestre, grazie alle maggiori spese statali, ad un settore edilizio fruttifero e all’aumento dei consumi da parte dei privati. Ma avvisa che le precedenti proiezioni di crescita vanno riviste a causa dell’incertezza sul mercato mondiale.
Le aziende tedesche hanno anche subito lo scossone politico italiano, con il conseguente coinvolgimento di tutte le istituzioni europee. Quindi, i rischi al ribasso che potrebbero coinvolgere il comparto economico tedesco sono dettati da due situazioni: la possibile crisi 2.0 dell’euro attraverso l’Italia e la guerra commerciale iniziata dagli Stati Uniti.
La diatriba statunitense con la Cina, se non frenata, creerebbe non pochi problemi agli esportatori tedeschi, i quali si affidano alle due grandi economie mondiali per la crescita.