Governo al bivio: o multa miliardaria o accordo con maxi manovra

giuseppe conte

La lettera della Commissione europea, che invita a spiegare il perché non è stata rispettata la direttiva sulla riduzione del debito, pone il governo in una posizione alquanto scomoda. Tutto potrebbe risolversi in un nulla di fatto oppure dare vita ad un inedito scontro.

Adesso il primo passo tocca al ministero dell’Economia, chiamato a dare una risposta ufficiale, elencando quali sono stati i fattori rilevanti che hanno ostacolato la riduzione del debito. La cosa certa è che convincere la Commissione europea a non portare la questione al prossimo Consiglio europeo non sarà facile.

Se ciò accadesse, la situazione italiana verrebbe esaminata dal Comitato economico e finanziario del Consiglio europeo, dove vengono rappresentati i governi del blocco euro. Benevolenza ce ne sarebbe poca, visto che i Paesi del Nord Europa pretendono sempre rigore.

La Commissione europea potrebbe anche non chiedere l’avvio di una procedura di infrazione, un po’ come è successo nell’ultimo mese e mezzo del 2019, quando venne scongiurata dal patto stretto con la Commissione dal ministro dell’Economia Giovanni Tria sulla riduzione dei conti di una decina di miliardi.

Quindi, sarà compito proprio di Tria convincere nuovamente la Commissione europea a non procedere, magari andando oltre i 2 miliardi di tagli alla spesa pubblica previsti dalla Legge di Bilancio e impegnandosi a farlo anche nel 2020. Il tanto temuto aumento dell’IVA diventerebbe realtà.

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