L’intervento salva-banche è stato necessario per evitare che il sistema bancario ed anche quello economico dell’Italia fosse sottoposto ad uno stress eccessivo, tale da comportare problemi più importanti di quelli che si sono presentati negli ultimi mesi. A dichiararlo, in maniera anche non troppo velata, è stato il presidente di Acri e Fondazione Cariplo, che in questi giorni ha dedicato un intervento alla ricapitalizzazione banche opzionata dal Fondo Atlante parlando in maniera decisamente positiva ed affrontando l’argomento anche soffermandosi sulle sofferenze a cui le banche sono state sottoposte.
Giuseppe Guzzetti ha quindi risollevato il problema della crisi del sistema bancario, ricordando il periodo di forte crisi in particolare di due istituti di credito, uno dei quali non è riuscito ad arginare questa crisi, finendo con il fallire: l’attenzione è puntata in questo caso sulla Banca Popolare di Vicenza, il cui fallimento avrebbe rischiato, almeno stando alle parole di Guzzetti, di trascinarsi dietro l’intero sistema bancario ed economico dell’Italia, se non vi fossero state misure ed interventi forti.
Questo intervento salva-banche è stato necessario per evitare rischi, ma anche per mettere le persone in condizione di proseguire con investimenti, prestiti e mutui: l’Italia è un paese “bancocentrico”, e pertanto se non si salvano le banche è possibile che l’intero sistema economico vada in crisi. Così ha parlato Guzzetti a L’Intervista a Sky Tg 24, sottolineando anche l’importanza di non stare alla «mercè delle agenzie straniere che comprano a prezzi bassissimi ma a tutela delle nostre banche che potranno venderle in un mercato».