L’appello inascoltato: ‘Brescia andava chiusa il 2 marzo’ 

L’appello dell’ISS

Un appello inascoltato, quello dell’Istituto Superiore della Sanità del 2 marzo, dove si chiedeva la chiusura di Alzano Lombardo, Nembro e Orzinuovi, effettivamente tre città colpite dall’epidemia e che sono diventati dei veri focolai. Un carteggio interno dell’ISS, reso pubblico solamente ora, che rileva un allarme enorme 

Dall’ISS si conferma che la nota in questione, che alla luce di come si è evoluta l’emergenza assume aspetto profetico, è stata discussa. “Se ne è parlato e discusso coall’interno del Comitato tecnico scientifico, la nota è stata oggetto di discussione” conferma l’ISS. “se in quel momento, il 2 marzo, fosse stata imposta la chiusura totale con la zona rossa, noi sindaci saremmo stati sicuramente agevolati nella gestione dell’emergenza” commenta Gianpietro Maffoni, sindaco di Orzinuovi. 

Intanto Emilio Del Bono, sindaco di Brescia, chiede a gran voce personale. ‘Il Governo ha mandato 14 medici in Lombardia e alla Regione chiediamo quanti ne arrivano a Brescia dove c’è una forte carenza di personale’ commenta il sindaco. ‘C’è una richiesta dei medici di base della provincia di Brescia: fare i tamponi ai pazienti a casa con sintomi covid. No ai tamponi a tutti, ma a questa platea di persone sì’.

Sospese strisce blu a Brescia 

La Giunta di Brescia ha sospeso i parcheggi a pagamento in centro, quelli con le strisce blu, ed i parcometri. Una soluzione già adottata da tante città italiane fra cui Milano. 

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