L’eredità sui mutui che lascerà Mario Draghi

mario draghi

A fine mese, Mario Draghi lascerà il suo incarico di governatore della BCE, ma prima c’è l’ultima riunione da presiedere, prevista per il 24 ottobre. In eredità a Christine Lagarde lascerà un nuovo “Quantitative Easing”, ossia una nuova iniezione di liquidità alle banche intorno ai 20 miliardi di euro. Per mutui e finanziamenti, tutto ciò si traduce in tassi che resteranno bassi almeno fino all’anno prossimo.

Nell’Eurozona, i prestiti a famiglie e società hanno avuto un’espansione nel mese di agosto. Per le società, l’aumento è stato del 5,6%, mentre per le famiglie del 3,5%. Inoltre, sempre nella zona euro, il costo dei finanziamenti si è mantenuto molto basso. Tra il mese di maggio e quello di agosto, il tasso di interesse sui mutui alle famiglie si è ridotto all’1,6%, mentre quello dei prestiti alle imprese all’1,5%.

Nel nostro Paese, il secondo trimestre 2019 ha visto un aumento del debito delle famiglie in rapporto a quello disponibile (61,8%), ancora notevolmente inferiore a quello medio nell’intera Eurozona (94,7%).

Durante l’estate, il costo medio dei nuovi mutui a favore delle famiglie è sceso dell’1,7%, mentre ad agosto la variazione sui tre mesi del credito al settore privato è stata dello 0,2%. Alla luce di questi dati, si può notare come da un lato si è avuta un’espansione dei finanziamenti a favore delle famiglie italiane, mentre dall’altro il credito concesso alle società è andato in leggera flessione.

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