Moody’s cauta su Italia e Npl. Padoan: “Questa non è la realtà”

Moody’s critica il sistema bancario italiano, ancora troppo vulnerabile. Padoan risponde: “Non è vero”.

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Moody’s mantiene un giudizio negativo sul sistema bancario italiano, che riflette “la continua pressione sui nostri istituti affinché riducano i loro grandi stock di crediti problematici in un quadro in cui ci sono occasioni limitate per la raccolta di capitali, una redditività che continua a rimanere debole e una evidente esposizione di credito nei confronti del governo italiano”. Insomma, a detta di Moody’s le banche italiane “sono solo parzialmente mitigate da una leggera ripresa economica e da flussi più bassi di Npl”.

Pronta la risposta del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, secondo cui “la questione degli Npl sta subendo una forte accelerazione. Lo stock delle sofferenze è diminuito del 25% da inizio anno. Ci sono giudizi estremamente positivi da altri investitori istituzionali, per cui quella di Moody’s è un’immagine che non rispecchia la realtà dei fatti”.

Gli analisti di Moody’s, inoltre, ritengono che la crescita dell’1.3% del Pil, attesa per il 2018, rappresenti “un miglioramento marginale” che “supporterà attività e ricavi”, ma al tempo stesso viene vista come improbabile la possibilità che tutto ciò possa poi tradursi in una significativa riduzione dei crediti problematici.

Per avvalorare le sue tesi, Moody’s ricorda che a fine 2016 gli istituti bancari italiani avevano in bilancio 349 miliardi di crediti deteriorati, vale a dire lo stock più alto di tutta Europa. Anche se gli accantonamenti sono migliorati, quindi, ci troviamo comunque di fronte a una soglia “appena sopra il 50% del livello pre-crisi del 2007”.

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