Renzi e Hollande progettano un asse per il rilancio dell’Ue. Ma le loro idee potrebbero non piacere ad Angela Merkel.
Un’ora e mezza trascorsa dinanzi a una cena informale, preceduta da un aperitivo all’aperto, per cominciare a capire un po’ quale direzione far prendere all’Europa nel dopo-Brexit.
Il premier Matteo Renzi è arrivato all’Eliseo accolto dal presidente francese François Hollande per discutere sul rilancio dell’Ue, e arrivare domani sera al vertice straordinario fissato da Angela Merkel con una posizione comune. Per Renzi e Hollande, infatti, è necessario presentarsi dinanzi alla Merkel con un’unica proposta sotto braccio per far sì che ci sia una voce “più forte” a sostegno delle loro ragioni.
E i passi in avanti ci sono. Da un lato Roma e Parigi sono concordi nel fatto che Londra debba uscire dall’Ue nel più breve tempo possibile e con estremo rigore (affinché non passi l’idea che l’uscita dall’Ue sia una cosa del tutto indolore); mentre dall’altro lato entrambi i paesi sono convinti del fatto che l’Unione debba ora cambiare proiettandosi a politiche più espansive e orientate allo sviluppo.
Del resto sia Renzi che Hollande hanno bisogno di portare a casa un risultato di questo genere: l’ottenimento di questo accordo permetterebbe al primo di presentarsi più forte al referendum costituzionale del prossimo ottobre, mentre invece l’ok della Merkel su politiche pro-crescita permetterebbero ad Hollande di rilanciare la sua immagine in vista delle presidenziali di maggio 2017.
Ma la cancelliera tedesca non sembra nutrire grandi intenzioni di muoversi verso questa direzione. Il vertice di domani, insomma, sarà a dir poco cruciale per capire quale Europa si presenterà agli occhi del mondo dopo l’uscita della Gran Bretagna.