Flavio Cattaneo ha abbandonato il cda di Tim per “contrasti interni sulle sfide future”.
La presa d’atto dell’inizio dell’attività di direzione e coordinamento da parte di Vivendi su Tim c’è stata. E si è resa palese con l’ingresso di Amos Genish, ormai ufficiale, quale nuovo pezzo grosso della società. E tutto ciò è accaduto mentre il consiglio di amministrazione del 27 luglio scorso “non ha trattato il profilo della sussistenza o meno di controllo del gruppo francese sulle società di telecomunicazioni”.
Questo il contenuto di quanto precisato da Tim, su richiesta della Consob, nei giorni in cui il governo italiano sta valutando se ci siano le condizioni per multare Vivendi per aver preso deliberatamente il controllo di Tim senza aver rispettato quella che è la prassi burocratica (che poi è “solo” un problema di mancata comunicazione).
Per quanto riguarda la chiacchieratissima uscita di Flavio Cattaneo dal gruppo di telecomunicazioni, per il quale fino a poco fa ricopriva l’incarico di amministratore delegato, emerge ora che il motivo di questo addio sia proprio dovuto all’entrata di Amos Genish. Personalità dalla quale Cattaneo ha sempre voluto prendere un po’ le distanze.
La stessa Tim ha affermato che, al di là dell’addio di Cattaneo, “il dialogo sulle prossime sfide che saremo chiamati ad affrontare porteranno alla luce posizioni non sempre convergenti”.