Il Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) venne creato il 2 febbraio 2012 per garantire stabilità finanziaria nell’Eurozona. In pratica, è un Fondo salva-Stati, il cui scopo è quello di aiutare i Paesi che versano in difficoltà finanziaria. Per ottenerlo, gli stessi devono rispettare un piano di risanamento economico basato sull’analisi di sostenibilità del debito pubblico stabilita dalla Commissione europea in collaborazione con la BCE e il Fondo Monetario Internazionale (FMI).
Lo scorso giugno, l’Eurogruppo raggiunse un intesa sulla riforma del MES. Si tratta di una bozza, anche se in linea generale i punti salienti sono stati stabiliti, tra cui la modifica delle clausole che permettono ad uno Stato di ottenere l’assistenza finanziaria necessaria.
Un percorso difficile poiché la riforma deve essere votata in modo unanime dai 19 membri della zona euro. Basta un solo voto contrario e viene bloccata. Il 4 dicembre ci sarà tale voto da parte dell’Eurogruppo, ma l’Italia vuole ancora prendere tempo, chiedendo maggiore chiarezza. Senza un accordo complessivo, il nostro Paese potrebbe porre il proprio veto.
Prima che vengano prese decisioni che possono mettere l’Italia in posizione sfavorevole all’interno del MES, i deputati della commissione Finanze della Camera appartenenti al Movimento Cinque Stelle hanno chiesto un vertice di maggioranza per discutere sulla trattativa, attualmente nelle mani del Presidente del Consiglio.
Questo vertice potrebbe tenersi venerdì mattina a Palazzo Chigi. Intanto, Giuseppe Conte ha rassicurato tutti affermando che, in presenza di una revisione non logica del Meccanismo Europeo di Stabilità, il Parlamento chiederà un rinvio della riforma.