Canone TV cosa cambia: quali sono le modifiche sul canone televisivo a partire dal 1° luglio 2016 con entrata in vigore della Legge di Stabilità
Da quando il Canone televisivo è stato inserito all’interno della fatturazione di energia elettrica – insieme alla bolletta della luce, e ciò è accaduto dal 1° luglio 2016 con la nuova Legge di Stabilità – molte cose sono cambiate per gli italiani. Che se prima avevano ben in mente un’unica data di scadenza per il pagamento del canone televisivo – che era quella del 31 gennaio di ogni anno – oggi sanno di dover pagare l’imposta, debitamente suddivisa in rate bimestrali, ogni due mesi insieme al pagamento della bolletta della luce.
Cosa è cambiato, quindi, per gli italiani, a distanza di tre mesi dall’entrata in vigore delle nuove regole sul pagamento dell’imposta televisiva?
Prima di tutto, la modalità di pagamento. Come detto, antecedentemente a questa data, il metodo per il pagamento della gabella era predisposto attraverso bollettino postale; oggi, invece, il canone viene suddiviso in rate che vengono adeguatamente inserite all’interno della fatturazione di energia elettrica.
L’altro cambiamento è la presunzione di possesso di apparecchio televisivo a partire proprio dal possesso di intestazione di utenza elettrica: pertanto, adesso l’Agenzia delle Entrate parte dal presupposto che chiunque abbia a suo carico una intestazione di utenza elettrica di tipo residenziale abbia a disposizione un apparecchio atto alla ricezione e visione dei canali televisivi.
Un ultimo punto di differenza rispetto a prima è l’entità dell’importo: oggi, infatti, il canone televisivo costa 100 euro annui, contro i 113,50 degli anni precedenti.