Commercio collezionistico, no tasse se non determina attività
Una delle problematiche poste in essere da chi vende e acquista online in maniera sistematica è quella relativa alla presunzione di reddito da questo tipo di compravendita e, pertanto, dall’obbligo di pagare le tasse Irpef, Iva e Irap. In teoria, il pagamento delle imposte sui redditi va comunque effettuato quando vi è attività di commercio (anche elettronico), ma ciò non è sempre vero, soprattutto quando si parla di commercio collezionistico.
Chi vende propri oggetti da collezione usufruendo delle piattaforme online – una fra tante, eBay, la piattaforma dedicata al commercio ed alla compravendita elettronica di oggetti di vario tipo – non è tenuto al pagamento di imposte in quanto la sua attività di vendita non è equiparabile ad attività per il commercio elettronico.
È stato preso in esame il caso di un collezionista al quale l’Agenzia delle Entrate aveva notificato un avviso di accertamento volto a recuperare le imposte sulla sua ‘attività d’impresa’: tuttavia, dopo il ricorso del collezionista, con specifica sentenza (la numero 826/31/16), è emerso che il ricavato delle vendite di oggetti da collezione e quindi di oggetti d’arte non può essere assoggettato alle imposte su attività di imprenditore, in quanto non si tratta di figura commerciale, qualora la sua attività non si verifichi in maniera abituale e sistematica.