Il premier Matteo Renzi annuncia il decreto con cui entro l’anno sarà realizzata la soppressione di Equitalia. Ecco in cosa consiste il piano.
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha annunciato che entro l’anno arriverà il decreto attraverso cui verrà sancita una volta per tutte la soppressione di Equitalia. Ai microfoni di Rtl 102.5, il premier ha affermato: “Entro l’anno arriverà il decreto che cambierà il modo di pagare il fisco. E il fatto che eliminiamo Equitalia non significa che non ci saranno multe da pagare, ma più semplicemente che cambierà la maniera con cui si pagheranno le tasse”.
Il piano del governo parla più che altro di un accorpamento, ossia di un trasferimento delle competenze di riscossione da Equitalia all’Agenzia delle Entrate (che ora come ora si occupa solo di controlli e accertamenti). Ciò significa che annettendo a sé Equitalia, il Fisco avrà non solo il compito di stanare le illegalità, ma anche di occuparsi in prima persona di recuperare le cifre evase. Esattamente come accade negli altri Paesi europei.
In questo senso i dipendenti di Equitalia che al momento lavorano nell’ottica di una contrattazione privata, passando sotto le dipendenze del Fisco subiranno una sorta di scatto di carriera in quanto diverranno lavoratori pubblici a tutti gli effetti. Ma l’assunzione, o meglio, il passaggio da privato a pubblico non dovrebbe essere automatico: il nodo non è ancora stato sciolto, ma è risaputo che per lavorare presso un ente pubblico (quale appunto è l’Agenzia delle Entrate) v’è bisogno di superare un concorso.
La proposta di Renzi di abolire Equitalia trova il favore del Movimento 5 Stelle che già da tempo aveva avanzato una legge nel merito, mentre incassa il No più secco dei sindacati: “Quei 9 miliardi di obiettivo di riscossione imposti al sistema, e sui quali il bilancio dello Stato sembra contare molto, come pensate di recuperarli domani?” si chiedono Fabi, Frist Cisl, Cgil, Ugl Credito e Uilca.