La pressione fiscale in Italia è ancora alta, ma la situazione sembra stia migliorando. Merito del governo Renzi?
Il Prodotto interno lordo, all’interno dei suoi calcoli, prevede anche una parte riconducibile alle attività irregolari. Secondo gli ultimi dati disponibili, nel 2014, l’economia cosiddetta “non osservata”, ammontava a 211 miliardi di euro, ossia al 13% del Pil. Di questo valore, 194.4 miliardi erano attribuibili al sommerso.
Ebbene, considerando che l’incidenza dell’economia sommersa e delle attività illecite sul Pil non abbia subito variazioni di sorta nel triennio 2015-2017, la pressione fiscale reale è in aumento perché aumentato il risultato che vien fuori dal rapporto tra gettito fiscale e Pil.
Le stime relative al gettito fiscale 2017, che prendono in considerazione gli effetti della manovra correttiva, parlano comunque di un leggero miglioramento rispetto ai precedenti: la pressione fiscale infatti, dopo aver toccato il punto massimo nel biennio 2012-2013, ha progressivamente cominciato a diminuire. Merito anche delle misure introdotte dal governo Renzi, che tra le altre cose hanno ridotto l’aliquota Ires dal 27.5% al 24%, con un risparmio per le imprese di ben 4 miliardi di euro.