Governo a Ue: manovra correttiva non è scontata. Mef studia possibili misure

Entro mercoledì il governo risponderà alle richieste dell’Europa sul taglio dello 0.2% del deficit. Ma dove verranno presi i 3.4 miliardi necessari?

governo gentiloni

Il conto alla rovescia è cominciato. Il governo risponderà entro mercoledì alla lettera con cui la Commissione Ue ci ha chiesto di tagliare di 0.2 punti il deficit previsto per il 2017.

Gli uffici di Via XX Settembre stanno stilando una serie di ipotesi testandone i rischi sulla crescita economica: sembra infatti che il Ministero dell’Economia stia valutando tagli lineari alle spese, una qualche misura anti-spreco, ma anche la possibilità di aumentare l’Iva; una mano potrebbe però arrivare anche dagli incassi fatti con la lotta all’evasione. Tutte misure, insomma, che dovrebbero permettere al governo di soddisfare le richieste dell’Europa sul contenimento del deficit. Il vero nodo però rimane politico.

Con le elezioni che sembrano avvicinarsi sempre più, il varo di una manovra da 3.4 miliardi rischierebbe di allontanare il consenso necessario per poter governare. Sul tavolo ci sarebbe quindi anche un’ipotesi estrema, cioè rischiare l’avvio della procedura di infrazione che avendo tempi piuttosto lunghi permetterebbe ai partiti di non impegnarsi sul riordino dei conti e quindi di fare la loro campagna elettorale in tutta tranquillità.

Gentiloni in effetti ha già detto di non voler varare una manovra che potrebbe certamente sistemare i conti pubblici e far felice l’Europa, ma al tempo stesso generare degli effetti recessivi per l’economia italiana. Dal vertice in Portogallo, il premier è stato chiaro: “E’ il momento di accompagnare la crescita con politiche di sostegno a investimenti e lavoro, con passi avanti sull’unione bancaria e con un’interpretazione intelligente e favorevole alla crescita delle regole che ci siamo dati”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *