La Cina vara una nuova tassa sull’ambiente

smog a pechino

Con l’entrata in vigore dal 1 gennaio 2018 della legge sulla protezione ambientale, il governo cinese ha iniziato a riscuotere la tassa relativa per ridurre le emissioni di sostanze inquinanti.

Con questa nuova legge e l’introduzione della “tassa sulle emissioni inquinanti” che la Cina aveva accumulato per quasi 40 anni, il governo intende sensibilizzare non solo economicamente ma anche socialmente la popolazione per cercare di risolvere il problema dell’inquinamento che ormai attanaglia il paese da troppo tempo.

Questa è la prima tassa cinese concepita per la protezione ambientale, che contribuirà a stabilire un sistema finanziario e fiscale “verde” e promuoverà il controllo dell’inquinamento e il trattamento degli inquinanti, ha dichiarato Wang Jinnan, capo dell’Accademia cinese per la pianificazione ambientale sotto il Ministero della protezione ambientale.

La Cina aveva già raccolto una “tassa di scarico delle sostanze inquinanti” dal 1979. Tuttavia, alcuni governi locali avevano utilizzato delle scappatoie ed esentato le imprese che altrimenti contribuivano in larga misura alle entrate fiscali. Per anni, i regolatori avevano proposto di sostituire il sistema di tasse con una legge ad hoc.

Ai sensi della legge sulla protezione dell’ambiente, che si rivolge alle imprese e alle istituzioni pubbliche che scaricano direttamente gli inquinanti elencati nell’ambiente, le società pagheranno le tasse per produrre inquinanti acustici, atmosferici e idrici nonché rifiuti solidi.

La lotta all’inquinamento è stata elencata come una delle “tre durissime battaglie” che la Cina intende vincere nei prossimi tre anni, secondo la Conferenza sul lavoro economico centrale.

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