Tassa sui rifiuti, ecco i 3 casi per i quali vige l’esenzione

Ci sono tre casi in cui la tassa sui rifiuti si può non pagare. Ecco quali!

tassa sui rifiuti

La tassa sui rifiuti, altrimenti nota come Tari, è uno dei tributi più odiati dal contribuente medio italiano. Si tratta di una tassa che va a finanziare i costi per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, e che deve essere pagata da chi occupa o detiene immobili che producono rifiuti di qualsiasi genere.

Ci sono però dei casi in cui si può non pagare questo balzello. Nello specifico, possono richiedere l’esenzione al rispettivo Comune di residenza almeno tre fasce di persone.

La prima è rappresentata da chi detiene l’immobile solo per un breve periodo di tempo, vale a dire per non più di sei mesi. In questo caso la tassa non è dovuta da chi usa la casa, perché spetta al possessore dell’immobile onorarla.

Dopo di che, neanche aree scoperte pertinenziali o accessorie a locali tassabili, quali balconi e terrazze scoperte, o aree condominiali non ad uso esclusivo, come scale e portici, vengono conteggiate nel calcolo della Tari.

Infine, la tassa sui rifiuti non si applica su superfici non suscettibili alla produzione di rifiuti o a superfici per le quali vige l’obbligo di smaltimento autonomo dei rifiuti (è il caso di quelle aree in cui vengono prodotti rifiuti speciali non assimilati).

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