Bruxelles concede all’Italia dei margini di flessibilità sui conti pubblici. Intanto Padoan ragiona su un ulteriore taglio delle tasse.
“Bisogna valutare con attenzione come usare i margini di manovra fiscale. Anche perché non tutti i tagli delle tasse poi hanno gli stessi effetti sulla crescita e sull’occupazione, pertanto è su questo che dobbiamo ragionare”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, intervenendo nel corso dell’assemblea Abi.
“L’andamento del Pil e del deficit, nonché la stabilizzazione del debito, sembrano indicare che la velocità del consolidamento del periodo ha dato i suoi frutti”, di conseguenza “dobbiamo continuare sulla strada che abbiamo percorso fino a questo momento”. La crescita è quindi la via maestra, e non quella del rigore a tutti i costi.
Pur avendo la famosa “coperta corta”, l’Italia si è rivelata in grado di potercela fare, di essere capace di abbattere il debito e di sostenere contemporaneamente la crescita.
Intanto, nelle ultime ore la Commissione Ue ha reso nota la sua approvazione a un aggiustamento di bilancio “inferiore a quanto prescritto dalla matrice della flessibilità, purché coerente con l’impegno di ridurre il debito pubblico”. Da parte di Bruxelles arriva quindi un primo ok a una maggiore flessibilità per l’Italia. Flessibilità che Padoan ha tutta intenzione di indirizzare su un ulteriore taglio delle tasse.