Assunzioni, Corte Europea: l’età non può essere una discriminante

La Corte di Giustizia dell’Unione Europea afferma che l’età non può essere una discriminante nella scelta del candidato da assumere in un posto di lavoro.

Contratti lavoro

La Corte di Giustizia dell’Unione Europea, con sentenza del 28 luglio 2016, ha stabilito una volta per tutte che l’assunzione per un determinato incarico di lavoro non può essere influenzata dall’età del candidato. La Corte invita quindi a rispettare le direttive numero 2000/78/CE e numero 2006/54/CE dove si parla chiaramente di “abolizione di qualsiasi limite di età discriminatorio nei confronti dei candidati” e di “parità di trattamento tra uomini e donne”.

La sentenza del 20 luglio scorso sancisce quindi che l’assunzione del candidato non può essere subordinata all’età. Questa sentenza si rifà al caso di un uomo che fu estromesso dalla selezione dei tirocinanti perché aveva un limite di età superiore a quello concesso. L’uomo chiese quindi all’azienda di essere risarcito dei danni, e in risposta fu chiamato per sostenere un colloquio in cui avrebbe dovuto mostrare le sue attitudini e i suoi meriti. L’uomo però si rifiutò di accettare questa proposta e continuò con la sua richiesta di risarcimento.

A quel punto la vicenda è arrivata fino alla Corte di Giustizia Europea, la quale ha stabilito sì che l’età non debba essere una discriminante nelle assunzioni, ma ha anche precisato che questo elemento non deve diventare un pretesto per i disoccupati di portare le aziende a risarcimenti che sanno di frode o di abuso.

Ciò significa che nel caso di specie, l’uomo avrebbe dovuto accettare il compromesso di un colloquio propostogli dall’azienda, e non impuntarsi su una causa che a quel punto veniva condotta al solo scopo di ottenere dei soldi.

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