Il giorno della ‘ripartenza’
A Brescia si riparte, anche se ‘solo in parte’, 250mila persone tornano al lavoro e lo fanno nelle imprese bresciane. Nella maggior parte degli uffici continua lo smart working, ma c’è chi anche semplicemente dovrà tornare a lavorare. Entro la fine del mese, il 90% delle imprese bresciana dovrebbe tornare in produzione. 100mila lavoratori in fabbrica, 100mila dipendenti dell’artigianato e partite IVA.
All’IVECO di Brescia gli operai si sono messi in coda ed è stata misurata loro la temperatura. Ogni operaio è stato dotato di un kit con mascherine, guanti e gel. “La situazione è stata tranquilla, la coda all’esterno si è smaltita velocemente” comunica il segretario della Cgil di Brescia Francesco Bertoli.
‘Nuova normalità’, siamo sicuri?
“Se non ci saranno nuove emergenze sanitarie questa sarà la nostra nuova normalità, ai tempi del Coronavirus. Temo che i due mesi di chiusura causeranno molti problemi a tante nostre aziende che facevano parte di filiere internazionali. Soffriremo l’incertezza della domanda e delle asimmetrie dei mercati esteri. In molti casi ci saranno da ricostruire quote di mercato perdute” commenta Giuseppe Pasini, presidente dell’associazione Industriali Bresciani, AIB. Difficile chiamare normalità un incubo disumano di distanziamento, dove si deve avere il terrore imposto di tutto e di tutti.