Sempre meno le aziende che ricorrono alla cassa integrazione: è l’effetto Jobs Act.
Le ore di cassa integrazione autorizzate dall’Inps continuano a scendere vertiginosamente a causa della stretta introdotta dal Jobs Act. Secondo l’Osservatorio sulla cassa integrazione pubblicato dall’Istituto previdenziale, le ore autorizzate nel mese di aprile sono state 23.9 milioni, in diminuzione del 58.1% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
Nello specifico, le ore di cassa integrazione ordinaria autorizzate ad aprile sono state appena di 7.4 milioni. Un anno prima, invece, erano state praticamente il doppio (15 milioni). Ancora più marcata la contrazione del ricorso alla cassa integrazione straordinaria.
Da questo punto di vista, il numero di ore autorizzate ad aprile è stato di 14.5 milioni, con un calo del 62.7% rispetto al 2016, anno in cui erano state registrate 38.8 milioni di ore autorizzate. E tanto per proseguire su questa linea, anche la cassa integrazione in deroga ha subito una netta flessione con 2 milioni di ore autorizzate e un calo del 38.2% rispetto allo scorso anno.
Il calo delle integrazioni salariali è frutto delle regole stringenti introdotte dal Jobs Act, che tra le altre cose ha ridotto le ore della Cig e introdotto oneri aggiuntivi per le aziende che intendono ricorrere alla cassa straordinaria. La volontà della riforma del lavoro, in fondo, è sempre stata quella di introdurre un welfare universalistico con poche forme di ammortizzatori sociali destinate, però, a una più ampia platea di beneficiari.