Draghi a tutto campo sulla crescita, e sui salari italiani: “Troppo bassi”

Il governatore della Bce Mario Draghi è tornato a parlare di crescita, debito e salari.

salari

La bassa crescita dei salari, che sono al di sotto delle medie storiche, è uno degli elementi che causano il rallentamento dell’inflazione nonostante i reiterati interventi messi a segno dalla Bce. Lo ha detto il governatore delle Bce Mario Draghi, spiegando che sulla bassa crescita dei salari pesa la capacità produttiva e il fatto che in molti Paesi la fase contrattuale si sia già conclusa per l’anno in corso. “E’ per questo – ha detto Draghi – che rimane fondamentale continuare a sostenere la domanda interna”.

“Nonostante i segni di miglioramento ci siano, è chiaramente troppo presto per poter cantare vittoria. Al momento bisogna rimanere cauti nel valutare quanto le prospettive di inflazione si siano stabilizzate, e in questo scenario – ha aggiunto Draghi – il sostegno monetario resta fondamentale”.

Pur dicendosi ancora scettico di come le cose potrebbero continuare ad andare nel prossimo futuro, il numero uno della Bce ha comunque ammesso che c’è aria di ripresa: “La ripresa sta arrivando da un circolo virtuoso fra consumi in rialzo, aumento dell’occupazione e dei redditi da lavoro”. “La crescita nominale invece sta aiutando a ridurre il debito” e praticamente per la prima volta nell’era post euro, “la spesa sale mentre l’indebitamento cala”.

Non si può però ignorare il fatto che la crescita dei salari italiani sia praticamente arrestata, tanto da essere la più bassa degli ultimi 35 anni. Riportare su i salari sarà un passo imprescindibile se si vorrà tornare a sostenere il potere d’acquisto delle famiglie.

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