Lavoro: 559.000 contratti in più, ma sono quasi tutti ‘a termine’

Nei primi 4 mesi del 2017 ci sono stati 559.000 nuovi contratti di lavoro, ma sono per lo più rapporti ‘a termine’.Lavoro entro il 2020

Nei primi quattro mesi del 2017, il saldo tra assunzioni e cessazioni nel comparto privato è stato di +559.000 contratti, superiore al saldo del 2016 e del 2015, quando le assunzioni superavano le cessazioni rispettivamente per 390.000 e 499.000 unità.

A comunicare questi dati è l’Inps, che tuttavia precisa come questi numeri siano gonfiati dai rapporti a termine. A trainare le assunzioni infatti sono proprio i contratti a tempo determinato, quelli stagionali e quelli di somministrazione (+415 mila); seguono i contratti di apprendistato (+47 mila) e quelli a tempo indeterminato (+29 mila).

Tra gennaio e aprile le assunzioni nel settore privato sono state 2.129.000, cioè il 17.5% in più rispetto allo stesso periodo del 2016. Il maggior contributo lo hanno dato i contratti a termine, mentre quelli a tempo indeterminato sono scesi nella misura del 4.5%. Le trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato, invece, sono state 122 mila, cioè il 2.4% in meno rispetto a quelle registrate un anno fa.

L’impennata dei contratti di lavoro intermittente o di somministrazione, fa notare l’Inps, potrebbe essere la conseguenza dell’eliminazione dei voucher che prima venivano usati proprio per coprire prestazioni saltuarie. Per quanto riguarda la sempre minore incidenza dei rapporti a tempo indeterminato sul totale delle assunzioni, invece, si guarda ancora una volta all’esonero contributivo triennale che non essendo più in vigore fa sì che le aziende siano meno convinte ad assumere lavoratori fissi.

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