Lavoro, dati in chiaroscuro: Cgil lancia l’allarme, Cisl più ottimista

Dati del lavoro 2016 in chiaroscuro. La Cgil denuncia troppi precari e diminuzione dei contratti stabili, Cisl più ottimista.

Lavoro in Piemonte

Nei primi nove mesi dell’anno sono stati conclusi 926.000 nuovi contratti di lavoro a tempo indeterminato, con un calo del 32% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Sono aumentate invece le assunzioni a termine (in aumento a quota 2.7 milioni) e quelle stagionali (a quota 470.000).

La crescita dei rapporti di lavoro stabile rilevata lo scorso anno, ha precisato la Fondazione di Vittorio della Cgil, era chiaramente trainata dagli sgravi contributivi che erano stati erogati a favore degli imprenditori che assumevano. Nel 2015, insomma, l’impennata dei nuovi contratti è stata la conseguenza diretta di quelle agevolazioni che ora il governo ha deciso di rinnovare solo per il Mezzogiorno.

Nei primi nove mesi del 2016, inoltre, è aumentata anche la vendita dei voucher (+128% rispetto ai primi nove mesi del 2014). Il tutto, per un saldo occupazionale del tempo indeterminato (cioè differenza tra nuovi contratti e contratti conclusi) che rimane comunque attivo nella misura di +47.000 unità; nel 2015 il saldo attivo era invece di +520.000 unità, mentre nel 2014 di +105.000 unità.

Sono diverse le interpretazioni che i sindacati danno di questi dati. Secondo la Cgil non sono stati fatti grossi passi in avanti nel mercato del lavoro visto che le assunzioni sono in calo e i precari rimangono ancora molti, mentre molto più cauta e ottimista è la Cisl. Secondo il sindacato guidato dal segretario generale Annamaria Furlan, “i segnali sono complessivamente positivi”.

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