Alla stabilità della disoccupazione (ma per i giovani è in crescita), risponde la percentuale in calo degli inattivi con conseguente crescita degli occupati. Di contro, sono i lavoratori a tempo determinato che diminuiscono. Insomma, non c’è luce senza ombra, non c’è pro senza contro.
E’ dello 0,6% la percentuale di crescita delle persone che cercano lavoro, mentre la disoccupazione è in crescita tra gli uomini, fatta eccezione per la fascia che va dai 35 ai 49 anni. Mentre il tasso generale di disoccupazione rimane stabile (11,2%), è in aumento quello giovanile (33,1% +0,6 punti percentuali). Il tasso di inattivi scende al 34% (-0,6%).
Per quanto riguarda l’occupazione, nel mese di aprile si è raggiunto il record storico di 23 milioni e 200 mila, col il tasso che si è attestato al 58,4%. L’aumento maggiore nel mese di aprile si è verificato nell’ambito femminile, con una crescita di +52 mila; sono in aumento gli indipendenti (+60 mila) e i dipendenti a termine (+41 mila), in diminuzione invece i permanenti (-37 mila).
Maria Elena Boschi ha esultato su Twitter per queste cifre: “Nonostante il jobs act sia stato ferocemente criticato, le cifre parlano chiaro: gli oltre 23 milioni di occupati sono un record storico per il paese. Auguro buon lavoro al governo che verrà”.