Pensioni, Boeri invoca riforme ispirate all’equità

Il presidente dell’Inps Tito Boeri invita il governo a varare riforme pro equità, mentre il sottosegretario Nannicini spiega i retroscena dell’Ape.

tito boeri sui vitalizi

“Il problema vero che abbiamo in Italia si chiama equità, e non ha nulla a che vedere con la sostenibilità finanziaria del nostro sistema pensionistico”. Queste la parole utilizzate dal presidente dell’Inps Tito Boeri, intervistato nella trasmissione di inchiesta Presadiretta (in onda lunedì sera su Rai 3).

Secondo il numero uno dell’Inps, insomma, la politica farebbe bene a guardare verso il concetto di equità se proprio vuole riformare il comparto pensionistico. E il miglior modo per iniziare a muoversi verso l’equità, è quello di mettere mano ai vitalizi d’oro: “Ci sono persone che oggi hanno trattamenti pensionistici, o godono dei vitalizi, come nel caso dei politici, che sono del tutto ingiustificati alla luce dei contributi versati. Questo privilegio non si può più sopportare”.

La stessa puntata di Presadiretta ha poi intervistato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini, che relativamente all’Ape (Anticipo Pensionistico), ha spiegato: “Per un lavoratore che avrebbe diritto a percepire mille euro al mese di pensione, un anno di anticipo costerà una cifra tra i 50 e i 60 euro al mese per 20 anni, mentre tre anni di anticipo gli verranno a costare anche 200 euro al mese”.

E ha precisato: “Gli interessi e l’assicurazione sul prestito erogato dalla banca saranno a carico di chi richiede l’Ape, anche se ci sarà una platea di agevolati che riceveranno un bonus fiscale che permetterà loro di coprire non solo gli interessi e l’assicurazione, ma anche il capitale anticipato”.

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