La spesa sociale è sempre più squilibrata a sfavore dei giovani: ecco perché sono costretti a rimanere a casa fino a tarda età.
“E’ di fondamentale importanza che Camera e Senato rendano pubblici i dati sui contributi versati dai parlamentari”. Questo l’appello lanciato dal presidente dell’Inps Tito Boeri, intervenuto a margine di un’audizione a Montecitorio dopo l’approvazione della legge a firma Pd che abolisce i vitalizi per gli ex parlamentari. Quella di rendere pubblici i contributi versati da onorevoli e senatori è per Boeri una “questione di trasparenza” che getterebbe le basi per “una discussione informata” sul tema.
“Il nostro sistema di protezione sociale – ha aggiunto il numero uno dell’Inps – ha contenuto i rischi di povertà per gli over 65, ma solo per loro anche nelle fasi più acute della crisi. Infatti la nostra spesa sociale è sempre più squilibrata a sfavore delle giovani generazioni”.
D’altronde basta prendere i dati per capire un po’ i termini della questione: se per gli ultra 65enni si spendono mediamente 1.200 euro pro capite di spesa non pensionistica, per gli under 39 se ne spendono persino meno di 500 euro. A riprova insomma di come per le giovani generazioni la povertà non faccia che aumentare.
Per Boeri “i giovani non hanno alle spalle un paracadute sociale e quindi sono costretti a rimanere in famiglia fino a tarda età, riducendo così la loro mobilità e la possibilità stessa di cogliere le opportunità che gli si presentano davanti”.