È stato presentato in questi giorni il rapporto ISTAT nel quale emergono alcuni punti importanti in merito al lavoro, al reddito ed ai guadagni delle famiglie italiane. Il disegno che emerge dalle 299 pagine del rapporto presentato dall’Istituto di Statistica è preoccupante: almeno 14,2% delle famiglie italiane (con distribuzione poco equa tra il nord ed il sud) non ha un reddito proveniente da lavoro. Solo in sud Italia, le famiglie senza lavoro sono il 24,5%, con un incremento maggiore per le famiglie giovani rispetto agli adulti.
Un altro punto importante riguarda la spesa sociale, del tutto inefficiente ed ovviamente in grado di aumentare la diseguaglianza sociale: non vi sono mezzi e strumenti adeguati a limitare i danni relativi alla presenza di un lavoro scarso o inadeguatamente retribuito, con la conseguenza che in Italia, le famiglie povere crescono a dismisura senza un adeguato sistema di aiuto o di protezione da parte dello stato. Il dato è preoccupante anche se consideriamo che l’Italia è il paese con il più inadeguato sistema di protezione per le famiglie meno abbienti: siamo secondi solo alla Grecia.
Problemi anche per i giovani, sempre più in difficoltà perché non riescono a trovare lavoro dopo la laurea, e quindi costretti a rimanere in casa con i genitori perché non in grado di badare a sé stessi o di mantenersi: sono 6 su 10 i giovani che vivono con i genitori, e uno su quattro non è né lavoratore, né studente.
Dati preoccupanti, che dovrebbero spingere verso una inversione di tendenza.