Stipendi troppo bassi: è quanto emerge da una recente analisi effettuata dall’Istituto di Statistica in merito alla retribuzioni che, in aprile, hanno registrato una certa stabilità rispetto al mese di marzo, ma – se consideriamo il periodo relativo all’anno 2015 – sono comunque cresciute (anche se di poco, ovvero solo lo 0,6%).
Si parla quindi di incrementi troppo bassi, specialmente se analizzati in contrapposizione al 1982. Si registra quindi una crescita annua troppo bassa, il minimo storico. Una vera e propria zavorra per i lavoratori, che possono contare su stipendi molto bassi e soprattutto invariati: sebbene la retribuzione oraria sia crescita rispetto ai primi 4 mesi del 2015, il dato è comunque molto preoccupante perché fa comprendere che in Italia si sta attraversando una sorta di periodo di limbo, per la situazione contributiva.
L’aumento si verifica, tra l’altro, sono in alcuni settori, ovvero quello tessile, relativo ad abbigliamento e lavorazione delle pelli, ma anche in energia elettrica e gas.
Un altro dato preoccupante è quello relativo ai contratti di lavoro: molti dipendenti attendono il rinnovo contrattuale, senza sapere cosa potranno aspettarsi. Ad attendere il rinnovo, almeno il 64,2% dei lavoratori: una situazione che determina ancora una volta uno stato di crisi generale da non sottovalutare.