Torna in auge la polemica sui voucher. La Cgil, per voce di Susanna Camusso, rilancia: “Bisogna eliminarli senza se e senza ma”.
La polemica sull’uso dei buoni lavoro, originariamente nati per stanare e contrastare il lavoro nero, è esplosa in seguito all’uso incontrollato che aziende private e pubblica amministrazione ne stanno facendo.
In particolare, a far tornare attuale la polemica sui voucher è stato il Comune di Torino, che proprio di recente ha dichiarato che utilizzerà i buoni lavoro per retribuire alcuni giovani mediatori culturali chiamati ad aiutare i dipendenti agli sportelli.
Proprio per questo il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha ribadito in più di una occasione la volontà di rimettere mano al tema, ma soltanto dopo aver valutato gli effetti prodotti dalla tracciabilità inserita di recente dal governo Renzi.
La posizione sui voucher, in ogni caso, non è omogenea in tutto il mondo sindacale: se la Cgil spinge per la loro abolizione, Cisl e Uil sono di tutt’altro parere. Secondo questi ultimi i voucher non vanno eliminati, ma più semplicemente sottoposti a una regolamentazione molto rigida che possa farli ritornare all’origine, cioè quando venivano effettivamente utilizzati per retribuire lavoro saltuario che altrimenti sarebbe stato corrisposto in nero.