Il Quirinale chiede chiarezza al governo sui nuovi voucher. Palazzo Chigi risponde: “Diversi dal passato”.
Il Quirinale, in una mossa probabilmente del tutto inaspettata, interviene sulla questione voucher. Il Colle nei giorni scorsi ha esortato il governo a prendere un impegno scritto, politicamente vincolante, affinché fossero evitati nuovi abusi sulla questione del lavoro saltuario. E Palazzo Chigi, in una nota inviata poche ore dopo, ha rassicurato: i ticket introdotti con la manovra di primavera non sono affatto uguali a quelli abrogati per decreto.
L’intervento di Mattarella sul tema voucher è arrivato a pochi giorni di distanza dall’appello che la stessa segretaria della Cgil, Susanna Camusso, fece proprio nei confronti del capo dello Stato, invitandolo a “battere un colpo” dinanzi a quella che il sindacato considera ancora oggi “una esplicita violazione della Costituzione”. Secondo la Cgil, infatti, l’aver eliminato i vecchi voucher solo per evitare il referendum abrogativo e averli reintrodotti sotto altra forma è una mossa dai dubbi profili di costituzionalità.
E a quanto pare il richiamo al Quirinale ha funzionato. Il botta e risposta tra Mattarella e Gentiloni, però, sembra essersi esaurito qui: i nuovi buoni lavoro introdotti con la manovra di correzione dei conti pubblici, appena approvata dal Parlamento, sembrano essere in una botte di ferro. Entro fine giugno sarà l’Inps a spiegarne nei dettagli il funzionamento.