L’aumento dello spread sta incidendo sulla crescita economica dell’Italia. Gianfranco Torriero, vicedirettore generale dell’Abi, ha cercato di spiegare tutto questo in numeri: “Il costo di raccolta aumenta e di conseguenza aumenta anche quello sui finanziamenti. La prima conseguenza è la diminuzione dell’erogazione degli stessi, con le famiglie che avranno minor valore del risparmio e minori investimenti”.
Ad esprimersi in merito è stato anche Antonio Patuelli, presidente dell’Abi: “In un’Unione Bancaria le regole devono essere uguali per tutti. Questo Governo vuole avvicinarsi o allontanarsi da esse? Intanto, aspettiamo che il testo della Legge di Bilancio, che prevede uno scudo anti-spread anche per le banche non quotate, venga approvato in Parlamento e vediamo se il testo in esso contenuto riprenderà o meno la normativa adottata in altri Paesi dell’Unione Europea”.
Sempre per il presidente dell’Abi “un’uscita dall’Euro sarebbe una follia allo stato puro che devasterebbe un’economia italiana già provata. Per fortuna l’argomento è passato nel dimenticatoio, mentre bisogna capire come usufruire al meglio dei vantaggi della moneta unica”.
Per quanto riguarda le elezioni europee di maggio, Patuelli ha affermato che “devono essere viste come un modo per rivitalizzare l’UE, evitando di ripercorrere l’identica strada politica vista fino ad oggi. Per noi italiani è una grossa opportunità di cambiare lo status quo, considerando la nostra attuale povertà infrastrutturale. Le barriere poste su merci e libera circolazione scoraggiano il nostro sviluppo, che si basa molto sull’export e il turismo. Inoltre, soltanto l’euro può continuare a mitigare il nostro imponente debito pubblico”.