L’Abi pubblica un vademecum sulle truffe più comuni ai danni dei correntisti.
Stare alla larga da chi propone investimenti “facili” con rendimenti che risultano palesemente alti, ed evitare di essere “abitudinari” quando si tratta di recarsi in banca a prelevare (cioè andando allo sportello sempre allo stesso giorno e alla stessa ora). Ma anche non inserire i dati del proprio conto corrente quando richiesti via mail, e per di più da indirizzi email che non sembrano affatto affidabili.
Sono questi ed altri i consigli che l’Abi, Associazione Bancaria Italiana, ha indirizzato ai contribuenti più anziani. Per mettere in guardia la popolazione anziana dal rischio di subire truffe, l’Abi ha stilato una sorta di vademecum ricco di consigli pratici per proteggersi da chi, sull’ingenuità e l’ignoranza del correntista medio, se ne approfitta.
Il documento, distribuito a tutte le Prefetture d’Italia, spiega accuratamente come usare le carte di pagamento, come evitare di rimaner vittime delle frodi online, come non correre rischi dopo aver prelevato allo sportello, e così via, lungo una serie di suggerimenti molto utili. “Si tratta di pochi accorgimenti e buone prassi, forniti con un linguaggio semplice e diretto per rafforzare il senso di sicurezza riducendo i fattori di vulnerabilità e i comportamenti economicamente rischiosi”, spiega l’Abi in una sua nota.
La guida in questione “che si rivolge principalmente alle fasce di popolazione più esposte al rischio truffe, va ad affiancarsi agli strumenti e alle iniziative già messe in campo dai Comitati di coordinamento istituiti presso le Prefetture del Paese”. Il tutto finalizzato a rafforzare sempre più la collaborazione tra banche e forze dell’ordine per tutelare i correntisti dallo spettro, sempre più inquietante e frequente, delle truffe bancarie.