I conti deposito sono differenti dai conti correnti in quanto permettono di racimolare qualche euro di interessi, la cui quantità è correlata direttamente al capitale versato, ma anche al periodo per cui i soli risulteranno bloccati, quindi non ritirabili o spendibili.
In pratica i soldi versati sul conto deposito sono utilizzati dalla banca per fare investimenti, il guadagno è garantito al momento della stipula del contratto di apertura del conto stesso.
Quanto frutta un conto deposito
In Italia esistono varie offerte per quanto riguarda il conto deposito. Nella maggior parte dei casi si tratta di tassi di interesse non elevatissimi, spesso inferiori ai due punti percentuali.
I rendimenti dei conti deposito però sono correlati ad una serie di fattori, tra cui anche l’inflazione presente in un’area economica e le possibilità di guadagno dovute ad investimenti sicuri. Quindi le offerte non sono statiche, ma variano al variare della situazione economica finanziaria esistente. Diverse sono poi le condizioni proposte dalle varie banche che offrono questo tipo di conti.
Alcune prevedono l’obbligo di mantenere il proprio capitale sul conto per un periodo minimo di tempo, altre invece permettono di ritirare la cifra desiderata quando lo si vuole. La scelta del conto migliore dipende quindi da una serie di fattori; c’è infatti che preferisce ottenere un interesse minore, in modo però da poter avere a disposizione il proprio capitale come e quando crede.
Spesso il vincolo del capitale viene indicato per un periodo di tempo preciso e ben specificato, ad esempio 12 o 24 mesi. Al termine di tale periodo si può decidere se avviare un altro vincolo, o se invece utilizzare il capitale, insieme con gli interessi maturati, per altri scopi. Come viene precisato anche sul sito anee.it/finanza/ per poter trovare un conto deposito interessante per le proprie necessità è in genere necessario confrontare tra loro le diverse offerte disponibili sul mercato.
Il costo di un conto deposito
Ad oggi sono disponibili numerosi conti deposito a costo zero. In pratica la banca ci consente di aprire tali conti senza spendere nulla e non si spende neppure per le spese di gestione. La tassazione da parte dello Stato riguarda i rendimenti ottenuti, ed è superiore al 25%.
Alcuni conti deposito consentono di avviare, per loro tramite, anche attività di trading di vario genere, sia di compravendita di titoli azionari, sia di speculazione con prodotti finanziari derivati. In questi casi spesso è necessario pagare una quota fissa, o una percentuale del capitale investito, ogni volta che si effettua una transazione. Del resto si tratta di pagare alla banca un servizio.
Ci sono anche istituti di credito che richiedono il pagamento di un canone annuo per il conto deposito, cosa che risulta chiaramente poco conveniente. Del resto il conto deposito è, per sua definizione, a bassa operatività. Non lo si può infatti collegare a carte di credito o di debito e non si può prelevare fondi per un bonifico o altro tipo di spesa, come ad esempio tramite un assegno.