In Thailandia truffa di Bitcoin da 24 milioni di dollari

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I Bitcoin non riescono più a trovare pace. Dopo il crollo del prezzo in meno di un anno, alcune truffe hanno messo in evidenza quanto sia vacua la sua sicurezza generale. Certo, le transazioni restano comunque sufficientemente sicure, ma raggiri e truffe stanno sempre più mettendo in risalto questa pecca.

Sette persone in Thailandia sono state sottoposte agli arresti perché ree di aver truffato un investitore, rubandogli 800 milioni di baht, ossia 24 milioni di dollari.

In che modo è stata perpetrata questa truffa? Utilizzando un metodo abbastanza complesso, che ha costretto al polizia thailandese a diversi mesi di indagine serrata: i truffatori, tramite la proposta di acquisto di azioni di diverse aziende, agganciavano le vittime. Questa proposta veniva fatta previo l’utilizzo di una criptovaluta chiamata Dragon Coin. Per rendere tutto credibile, questa moneta virtuale veniva utilizzata all’interno di un nuovissimo casinò di Macao.

Una volta che la banda di criminali riceveva i bitcoin, non facevano altro che convertirli in denaro corrente e trasferirli su vari conti correnti. Quindi, nessuna delle operazioni sopra promesse veniva fatta.

Ma gli episodi truffaldini si verificano ormai a cadenza sempre più frequente. Meno di una settimana fa, la polizia sudcoreana è entrata di soppiatto negli uffici di un’azienda, la quale aveva raccolto oltre 53 milioni di dollari di fondi. La truffa? Promettevano agli ignari investitori di ripagarli utilizzando dell’oro che doveva essere recuperato da un incrociatore russo affondato 113 anni fa. Purtroppo, non esistevano prove che all’interno della nave era presente dell’oro.

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