Riforma del catasto: nel Def spunta una “riformina”

Nella manovra di primavera spunta una “riformina” del catasto. Cosa ci aspetta?

catasto

Prima erano giunte delle indiscrezioni sulla possibile introduzione, nel Documento di economia e finanza, della Riforma del catasto. Poi era stato il viceministro dell’Economia, Enrico Morando, a rinviare l’appuntamento con la revisione degli estimi catastali al prossimo anno per poter avere un più ampio margine di discussione.

Ma alla fine la soluzione sembra sia stata trovata dal governo Gentiloni: l’esecutivo sembra aver inserito un aggiornamento del patrimonio informativo catastale nella famosa manovrina di primavera (la stessa richiesta dall’Europa per l’aggiustamento dei conti pubblici). Nel processo di razionalizzazione delle spese fiscali, che è uno degli obiettivi cardine del Def, si scorge infatti un capitolo interamente dedicato alla riforma del catasto.

Ciò non significa che la riforma del catasto è stata inserita in blocco nella manovra di primavera, ma che con quello che viene definito “aggiornamento del patrimonio informativo catastale”, di fatto, si procederà col fare qualcosa di molto simile.

Tuttavia, nessun timore: in teoria il riferimento al patrimonio catastale degli italiani non è stato inserito per mettere a segno qualche nuova brutta sorpresa, quanto invece per “consentire una valutazione più equa degli immobili” e quindi per evitare un aumento della pressione fiscale sul mercato immobiliare (che negli anni ha già contribuito abbastanza a suon di Ici, Imu, Tasi ecc.).

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